Spesso nella didattica con i bambini con deficit si ha paura di muoversi in maniera troppo esplicita, col fine di nascondere il più possibile la problematicità con cui si viene a lavorare!
Occorre chiederci, però, quanto questo sia giusto e funzionale; è infatti vero è inconfutabile che per poter superare un ostacolo di qualsiasi entità, se ne deve conoscere innanzitutto l'esistenza e non di meno la natura.
Poniamo l'esempio semplice proposto nell'immagine, e cerchiamo in un secondo momento di riportarlo nell'ambito educativo-didattico.
La situazione ci rappresenta un individuo, che chiamiamo Dario, dinanzi a un punto critico; Dario deve attraversare il fosso (obiettivo) avendo a disposizione una corda che funge da ponte e il suo equilibrio (strumenti). Ora il nostro amico certamente prima di attraversare il fosso, sarà bene attento a valutarne tutte le variabili così da evitare di cadere. E' chiaro da subito che senza queste riflessioni le possibilità di Dario di riuscire nel suo compito si ridurrebbe radicalmente.
Proviamo ora a pensare a Dario come un bambino con deficit (ad esempio cieco). Con questa situazione Dario avrà molte situazioni critiche da affrontare, per questo motivo viene affiancato da un insegnante di sostegno il cui primario compito e di fornire a Dario quei strumenti basilari che lo conducano a sempre una maggiore autonomia.
Dario ha quindi a disposizione tutti gli strumenti per riuscire nei suoi obiettivi, tuttavia questo non può bastare se non accompagnato da una consapevolezza profonda della propria situazione.
Solo partendo da questa consapevolezza si può fondare una didattica cooperativa funzionale.
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