ATTIVITA': Classe prima elementare, insegnante di matematica, argomento: il numero 6 e 7. Il lavoro consiste nel disegnare un 6 e un 7 giganteschi, con rispettivamente 6 e 7 palloncini, e poi scrivere per due righe: 6 6 6 ... e SEI SEI SEI SEI... e così anche con il 7.
Molto tradizionale come lezione, poco "costruita" insieme ai bambini, considera come "tabula rasa" i bambini, come scatole vuote da riempire. In realtà durante la ricreazione ho osservato i bambini giocare, giocavano a nascondino, sapevano tutti contare almeno fino a 20.
IL CASO: C'è un bambino A. che comportamentalmente è molto bravo, ma la maestra non capisce perchè non sta più al passo della classe, è lentissimo, dà la colpa al fatto che forse lui ha difficoltà con i numeri, e poi molto fantasiosamente dice che è colpa degli antibiotici che ha preso quando era malato "ora dico alla mamma di non darteli più!".
Scrive una lettera, un numero, e poi pensa ad altro, si distrae, guarda fuori, è visibilmente annoiato. L'ho osservato per tutta la lezione e l'interpretazione mi è abbastanza chiara: si annoia! Non ha più quel desiderio, quella motivazione, quel piacere di conoscere!
INTERVISTA AL BAMBINO: Ad un certo punto chiedo al bambino con tono molto tranquillo "come mai non lavori?" e non risponde, poi chiedo "ti stai annoiando?" e lui "sì, non mi piace fare questo, io so già contare!" Dopo un po' mi fa due disegnini simili ma non uguali e mi chiede "qual è la differenza?" Si entusiasma a fare questa cosa, è divertito, contento, lui è già oltre il fare numeri.
Gli chiedo "che cosa è che ti piacerebbe imparare a scuola?" e lui con un sorriso grandissimo mi dice "imparare come è nata la terra" questo dimostra quanto il suo apprendere abbia bisogno di senso reale e di globalità, i numeri possono essere inseriti in questa globalità? Certamente! Ma non con una modalità così banale e trasmissiva. Perchè non viene canalizzata positivamente questa curiosità? Forse è più facile così per l'insegnante.
"Bisogna scegliere tra una scuola nella quale è facile insegnare per il maestro e una scuola nella quale è facile apprendere per l'allievo" L. Tolstoj.
EMOZIONE DI CONOSCERE E COSTRUZIONE DELLE CONOSCENZE. Bisogna trasmettere non la motivazione pura e semplice, (es. i numeri sono utili per questo e quest'altro) che a volte può anche non essere "viva" nei bambini, ma il desiderio e l'emozione di conoscere in una dimensione più globale. E soprattutto si deve partire dalle conoscenze pregresse dei bambini!
Il bambino deve capire lo scopo perchè sta facendo questo lavoro. Che scopo può percepire il bambino che scrive così ripetitivamente questi numeri ricopiandoli dalla lavagna, semplicemente perchè oggi è stato deciso dall'insegnante che si fa il 6? Perchè devo scrivere 6? Forse in quella circostanza il bambino prova più emozione a scoprire che cosa può succedere se questo 6 non lo scrive...
QUAL E' LO SCOPO? Se lo scopo di questo insegnamento è scoprire che dopo il 5 c'è il 6, e fare capire quanto vale 6, basta chiederlo ai bambini o osservarli durante giochi spontanei (es. nascondino per la ricreazione) o finalizzati (per scoprire se hanno questa abilità). Sicuramente comunque se non hanno interiorizzato il concetto del numero 6, non lo interiorizzeranno copiando passivamente alla lavagna!!
Se lo scopo è di fargli imparare a scrivere il numero 6 l'insegnante potrebbe farli lavorare giocando. Esempio: dire che oggi si impareranno a scrivere i numeri e dargli come iniziale supporto (poi da mettere nel quaderno) delle schedine che ad ogni numero scritto corrispondano tot elementi (1 x ... 2 x x .... 3 x x x .... 4 x x x x ... 5 x x x x x ...). Poi fare giochi come per esempio "il bottegaio sordo-muto" (a coppie, uno è il bottegaio e uno è il cliente) che per fare capire quanti pezzi di pane, scatole, ecc vogliamo dobbiamo scriverglielo (es. 6 scatole di tonno, 2 fagioli, ecc, e possono essere utilizzati simbolicamente i regoli, es. il pane è il regolo arancione, ecc.). Apprendimento in un ambiente divertente e ludico, dove il numero è collegato al concreto.
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