
Ecco un comune esercizio di italiano assegnato in Aprile in una seconda elementare.
"A NATALE SI ADDOBBA L'ABETE CON I FILI E LE PALLINE COLORATE"
Per noi insegnanti può essere un esercizio efficace e di facile svolgimento, bisogna però metterci nei panni di quei bambini che non hanno la completa padronanza del loro vocabolario, per cui porre il pezzo di frase "l'abete" o "si addobba" nella frase risulta molto difficile dal momento che non ne comprendono completamente il senso o non riescono a capire che ruolo possano assumere nella costruzione della frase.
Questi bambini possono aver molto chiaro il meccanismo di costruzione delle frasi, tuttavia può non essere immediato per loro riscontrare in una data parola proprio il ruolo che la frase prevede.
La frase che ho posto alla vostra attenzione è ricca di questi fraintendimenti, in quanto divide l'articolo dal nome a cui è riferito (l'abete) e la costruzione del verbo riflessivo (si addobba). Inoltre questa frase è resa più difficile dal fatto che non segua il modello di frase elementare (soggetto + verbo + complemento oggetto).
E' vero che esistono esercizi sul riordino di frasi di difficoltà minore, rimane comunque la probabilità che anche solo un bambino possa perdersi e questo ci riporta alla questione di fondo che è quella di cercare di far sì che ogni alunno abbia la possibilità di apprendere senza imbattersi in situazioni di handicap che possono scoraggiare o annientare "la felicità di conoscere".
Come si può mantenere la finalità dell'esercizio senza cadere in queste situazioni di stallo?
A mio parere si potrebbe evitare di assegnare a casa compiti del genere ma di svolgerli insieme in classe, semmai aiutandoci con una situazione di gioco, dove ad esempio si divide la classe in gruppi più piccoli (cinque al massimo per gruppo), ed ad ogni gruppo si consegna una frase divisa in pezzetti (ogni pezzetto di frase a un colore diverso ed è scritto su un foglio abbastanza grande così che possa essere letto anche dagli altri bambini della classe). Il gioco prevede che in un arco di poco tempo (arbitrariamente scelto dall'insegnante) i bambini riescano a costruire la frase. Quando il tempo è scaduto i bambini devono a turno dare la loro opinione sulla costruzione delle frasi degli altri compagni.
In questo modo si evitano quelle situazioni di stallo dove il bambino si trova disorientato difronte alla frase, poiché viene aiutato dai componenti della sua squadra. Inoltre si ha che anche là dove la frase venga costruita in modo errato, non c'è imbarazzo per chi ha sbagliato perché la frase era un prodotto comune.
Non vanno tralasciate poi la componente "competizione" che fa si che ci sia la voglia condivisa di fare il più giusto possibile e la componente "collaborazione" che fa si che ognuno sia fondamentale per la buona riuscita.
Vi è mai capitato di assegnare un compito sul riordino della frase? cosa avete notato?
alcuni esempi su http://www.ciaomaestra.it/public/01/riordina_frasi_invalsi.pdf
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