Felicità di conoscere e desiderio di esistere! questa è l'arma vincente contro una vita sacrificata e sofferta, contro una vita decisa da altri e vincolata all'apatia.. questa è la pillola magica che apre gli occhi e fa largo a una nuova vita.. una vita autonoma e indipendente! "una vita del dopo di noi".


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giovedì 16 dicembre 2010

Compito: imparare a memoria la filastrocca. AIUTO!



ATTIVITÀ: compito a casa: imparare a memoria la filastrocca sulla città.

IL CASO: siamo in un centro di recupero scolastico, dove i bambini delle classi elementari (con diversi problemi o di relazione o di lingua o di comprensione) vengono aiutati da volontari nello svolgimento dei compiti a casa.
R. è una bambina nigeriana che non è da molto in Italia e conosce poco la lingua ma non presenta difficoltà nella comunicazione e nella comprensione. Deve imparare a memoria per il giorno dopo una filastrocca sulla città.
La bambina fa fatica a ricordare e non riesce a comprendere bene il senso della filastrocca.
Il volontario fa del suo meglio per spiegarle il contenuto del testo e dopo un po di tempo l'impresa viene compiuta, R. ne capisce il senso ma non è ancora capace di ricordarla.
Dopo un totale di un'ora e mezzo (il tempo a disposizione del centro) R. arriva a conoscere solo la prima strofa su un totale di quattro.

INTERVISTA ALLA BAMBINA:
- Che cosa non riesci a capire? non riesco a capire tutte le parole che sono scritte. Non le ho mai sentite e sono difficili da pronunciare!
- Ti va di scoprire insieme a me queste parole tanto difficili? si, mi piacerebbe ma così perdiamo tempo e dopo non riesco a impararla e la maestra dopo si arrabbia. Dobbiamo fare in fretta perché è già tardi!
- Lo hai mai detto alla maestra che non riesci a impararla perché ci sono troppe parole difficili? si ci ho provato e lei mi ha detto che è vero che ci sono parole difficili ma che io devo andarle a cercare sul dizionario così imparo anche nuove parole. è facile per lei ma io non riesco a fare tutto.. già ci metto una vita a ripetere!
- ho capito, ma noi ora proviamo a vedere queste parole insieme e poi ripetiamo! vediamo se conoscendo tutte le parole riesci ad essere più veloce ok!

CONSIDERAZIONI:
Il terrore nelle poesie da imparare a memoria è da sempre l'incubo peggiore per ogni studente! Se non altro perché risulta all'alunno come un attività obbligata e brutta dalla quale non poter apprendere nulla se non il ribrezzo per l'italiano.
la memorizzazione di una filastrocca viene vista solo come un ripetere infinito di una sequenza di parole non bene identificate, private quasi di senso. Spesso sono così difficili da creare incertezza in chi le deve riprodurre.
qual è lo scopo del memorizzare un testo? il renderlo indelebile nelle menti dei fanciulli?
Se fosse davvero questo il motivo allora mi viene da dire non è questo il modo di procedere!
Non è facendolo ripetere fino allo sfinimento che si valorizza un testo, occorrebbe invece partire da una lettura condivisa del testo medesimo e reinterpretarlo secondo diverse letture (drammatizzazioni, divisione in sequenze, ..) seguendo una didattica più attiva in cui il bambino si senta parte integrante e non semplice riproduttore.
Altro scopo potrebbe essere l'esercitare la memoria stessa allenandola con la memorizzazione di testi. Questo scopo abbiamo visto però che non viene soddisfatto da tutti gli alunni allo stesso modo (vedi il caso di R.), si può dire anzi che questa metodologia d'azione non sempre risulta la più adatta anche se è sicuramente quella più utilizzata!
Non sarebbe meglio utilizzare una metodologia ludica per ovviare tutte queste problematiche? poniamo ad esempio il gioco, ben conosciuto, del memory. Riadattato può essere molto efficace per la memorizzazione; sfruttando una divisione in squadre equilibrate si possono costruire diversi memory a tema da riutilizzare nel gioco insieme. Non solo si eserciterebbe la memoria ma si farebbe anche scoperta di altre qualità e competenze, come il lavoro di squadra e tutte quelle abilità manuali necessarie per la messa appunto del gioco.

Parliamo ora un po di R. e delle sue reazioni;
Nella breve intervista fatta alla bambina emerge da subito la sua difficoltà nei confronti di questo compito che percepisce come impossibile per le sue capacità. R. è intimorita dalle parole, bloccata dal loro significato misterioso. Ha timore del giudizio dell'insegnante, tanto che il suo interesse non è più capire e apprendere ma tanto più fare in fretta e ottimizzare i tempi per favorire la memorizzazione.
Risulta chiaro che un'attività del genere non è funzionale a quel grande scopo che ci siamo posti; promuovere la voglia e il desiderio di conoscere per una didattica fondata sulle competenze.

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