Felicità di conoscere e desiderio di esistere! questa è l'arma vincente contro una vita sacrificata e sofferta, contro una vita decisa da altri e vincolata all'apatia.. questa è la pillola magica che apre gli occhi e fa largo a una nuova vita.. una vita autonoma e indipendente! "una vita del dopo di noi".


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lunedì 6 dicembre 2010

Un caso: l'autoritratto e il bambino bloccato.


Riflessioni su un caso..
"Siamo in una classe mista dell'infanzia con bimbi di quattro e cinque anni, e lavoriamo sul progetto annuale dell'autoritratto che prevede che ogni mese tutti i bambini facciano un proprio autoritratto, per poterne vedere lo sviluppo nell'arco dell'anno scolastico. Siamo a Novembre, per cui viene richiesto il terzo ritratto.
Molti bambini, persino quelli più piccoli, non sembrano avere problemi e procedono con l'attività; ma mi accorgo che A. è bloccato, continua a guardare il foglio bianco rimanendo assolutamente immobile, quasi assente. Mi avvicino e gli chiedo il motivo della sua inattività e mi risponde che non sa da dove iniziare. Gli rispondo di provarci e pensare a come aveva lavorato sullo stesso compito la volta scorsa, cercando in lui una qualche evocazione.
Mi allontano e vado a controllare come aveva lavorato sugli altri autoritratti, per vedere se aveva avuto problemi anche le volte precedenti (non vi erano). Torno da lui, notando che il foglio era ancora bianco. gli propongo allora di iniziare insieme, cercando così di rendere il foglio meno bianco. Lo porto a riflettere sui componenti del corpo e vedendo che non vi era un feedback positivo decido di allontanarlo dal foglio e dalla matita e di porlo davanti allo specchio per poter vedere e descrivere con più cognizione. Sembra funzionare, ritorniamo quindi dal foglio e cerchiamo di riprodurre ciò che poco prima avevamo visto e commentato. Si blocca di nuovo.
Questa volta, però, aggiunge; "io non ci riesco a farlo tante volte".
Rimango un po spiazzata, tuttavia dopo un attimo di esitazione decido di insistere e con un po di incertezza riusciamo a completare l'attività."

L'insegnante, a una domanda esplicita sull'accaduto, dice: "A. è un bambino inattivo, abituato in tutto ad avere "la pappa pronta" per cui non è abituato a riflettere su ciò che fa"

Nostre osservazioni
Sarebbe essenziale sapere se le volte precendenti il bambino ha lavorato da solo o dietro suggerimenti di qualcuno.
L'obbiettivo del progetto è vedere le trasformazioni del proprio corpo nel corso del tempo, e probabilmente il bambino si potrebbe essere bloccato perchè ha intuito che il disegno debba essere differente da quello dello scorso mese, ma forse in così poco tempo lui si vede ancora uguale, e questa paura di sbagliare potrebbe bloccarlo, la sua frase "io non riesco a farlo tante volte" forse si riferisce a questo.
Spesso le insegnanti, solitamente involontariamente, trasmettono il messaggio che è meglio dire e fare quello che la maestra vuole, e non ciò che realmente si pensa sia giusto. Il bambino in questo caso potrebbe essersi reso conto che doveva cambiare qualcosa rispetto al disegno precedente sennò non andava bene, ma lui si continuava a vedere uguale e per questo potrebbe essersi bloccato.

Per quanto riguarda il commento dell'insegnante;
probabilmente lei fa riferimento a quel tanto spesso vissuto "effetto magia dei fenomeni" che vede il bambino completamente all'oscuro delle realtà velate delle cose che lo circondano, portandolo a credere per esempio che le uova nascono dal frigo o che esistano mucche viola come quelle rappresentate nella pubblicità della cioccolata. Fa quindi riferimento a un fenomeno purtroppo sempre più frequente nei fanciulli, sempre meno abituati a riflettere sulle cose e ad avere sempre le cose pronte per l'uso.

2 commenti:

  1. le sue difficoltà non potrebbero essere indotte anche dall'etichettamento della maestra? anche a me è capitato di vedere un bambino ritenuto "triste" e "asociale"semplicemente per una sua timidezza che a forza di essere discriminata l'ha portato a bloccarsi completamente in ogni attività anche di gioco. chiedo a voi.

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  2. Ringraziamo della partecipazione attiva nell'interpretazione di questa problematica; è anche vero che di fronte a questo caso possiamo ipotizzare molte cause e soluzioni che andrebbero verificate sul campo.
    In ogni caso l'etichettamento negativo (vedi post sull'effetto Pigmalione), non porta a nulla di buono!

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